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C'è una grande distorsione della mente riguardo alla sessualità, tanto che molti provano paura anche solo ad avvicinarsi a questo tema, anche da adulti. La vergogna di mostrarsi nel proprio erotismo, nella purezza e bellezza dell’essere sessuali e vitali.
Come possiamo trasmettere informazioni ai giovani che si avvicinano alla propria sessualità durante il delicato passaggio dell’adolescenza?
Spesso, questi ragazzi prendono come modelli i contenuti pornografici, i social media o la televisione.
I genitori, in molti casi, non sanno come affrontare l’argomento, e i riti di iniziazione della comunità per queste sacre prime volte sono ormai scomparsi da tempo. Dimenticati, non da tutti, ma dalla maggior parte.
Amare e mostrarsi vulnerabili, farsi vedere interessati e rischiare di entrare in territori sconosciuti.
Oh se l’eros fosse risignificato attraverso l’innocenza e la curiosità, potremmo vedere molte più facce contente e animi sereni, svegli.
Ricordare l'importanza di rendere sacri gli atti quotidiani, la naturalezza, l’osservazione dei cicli e l’ascolto.
Osservare, osservare, osservare.
Nelle pratiche antiche l'aprirsi alla sessualità e intimità era preceduto da una continua osservazione e studio della natura, dei suoi ritmi. Osservare il corpo della natura, ci insegna molto di noi, del nostro eros, dei naturali tempi e cicli di cui facciamo parte.
Recuperare la saggezza del corpo, del principio erotico, considerandola come un tempio, una casa.
Parlarne in modo trasparente, trasmettendo verità e saperi attraverso l’oralità e la conoscenza innata.
Se mi avessero parlato del sacro mentre scoprivo il mondo, l’eros, avrei vissuto con molta più dolcezza e sicurezza, esplorando partendo da una base diversa.
La sessualità è una porta sacra, un portale mistico di conoscenza, esplorazione e spiritualità incarnata, ma è spesso travisata e poco ascoltata. Ci siamo anestetizzati e repressi; il tabù è diventato eccesso. Il sesso è diventato un modo per allontanarsi da sé, un atto meccanico e di scarico.
Frammentare ci rende scissi e in continua ricerca di qualcosa di esterno, senza poter godere del momento presente.
Il piacere esiste nel qui e ora.
Il piacere e percezione del corpo è solo un primo strato.
Conoscere e comprendere il fuoco dell'energia sessuale, come uno degli elementi componenti di un intero, è importante passaggio.
Per questo tanta attenzione sul tema sessualità, sul conoscerci attraverso questa porta.
Avere un’idea stereotipata di come dovrebbe essere la sessualità, limita la sua esplorazione e ci impedisce di aprirci all’innocenza erotica, di esplorare gli infiniti spazi interiori.
Come possiamo quindi riformulare l’idea di piacere, sessualità e amplesso, e sperimentarla nel corpo come portale di riconnessione?
La sessualità, tanto sdoganata e iperoggettivata, ha perso il sacro che la permea. Oggi, il sesso è ovunque, ma spesso meccanico, vuoto e privo di intimità e contatto.
La nostra cultura ci spinge a fuggire da noi stessi, a sconnetterci dal nostro centro vitale e dal nostro sentire, attraverso abitudini disfunzionali, dipendenze e routine innaturali.
La sessualità è carica di tabù e fraintendimenti, con desideri repressi che talvolta si esprimono in modo sbilanciato. Nel corpo sono immagazzinate tutte le informazioni personali e transgenerazionali, le memorie di traumi e di esperienze piacevoli.
Tutti noi abbiamo attraversato dolore, ma anche momenti di straordinaria bellezza. Indipendentemente dalla nostra storia, riappropriarsi dell’innocenza di fronte al piacere è una chiave per liberare e risignificare ciò che abbiamo appreso, ciò che ha chiuso e corazzato il nostro sistema, il nostro cuore e il nostro corpo, impedendoci di sentire e di vivere in modo autentico.
Affidarsi al processo e scoprire come l’energia sessuale possa diventare strumento di trasformazione e guarigione, nel corpo che è tempio,che è fucina alchemica.
Recuperare la sessualità come benessere psico-fisico, regolazione dei flussi ormonali ed energetici del corpo.
Pregare attraverso il proprio corpo.
La nostra natura è erotica.
Aprirsi alla saggezza primordiale del corpo, che conosce tempi, ritmi, movimenti. Aprirsi agli spazi più profondi del cuore, che sa, guida, e si espande senza limiti.
A volte più attivo, a volte più interno e ricettivo, senza giudizi, senza costrizioni.
Portarsi amore. Ritrovare la ritualità, la sacralità nell'unione di due corpi che
insieme, aprono mondi, fondono anime e intraprendono viaggi nei reami di guarigione e incarnazione divina.
La gioia di essere vivi, di essere incarnati, di abbracciare il piacere di esistere.
I tempi che stiamo vivendo ci danno una grande opportunità: riscrivere la narrazione collettiva.
Restituire un’umanità più integra e autentica a chi arriverà dopo di noi.
Una persona che è in connessione profonda con sé stessa seguirà meno gli standard sociali di omologazione e controllo.
Sarà più libera, più integra nelle sue scelte, nel modo in cui si porta nel mondo, nell'amare radicalmente, senza paura, vergogna, censura.
di OLGA CANAVESIO
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