DAO Tribe Blog
Considero concepimento, vita in utero, nascita, esogestazione, allattamento, mestruazioni, menopausa, e anche morte, parti integranti della vita sessuale dell'essere umano. Quello che mia figlia e mio figlio hanno saputo sulla sessualità non è stato frutto della volontà di fornire loro informazioni e nozioni scientifiche/anatomiche. Loro conoscono la fisiologia, la portata somatica, psico-emotiva e spirituale della dimensione sessuale non perché io abbia deciso ad un certo punto di far loro il “discorsetto”. La sessualità ha fatto parte delle loro vite fin dall'inizio, non separando mai il discorso su concepimento, nascita o allattamento dal discorso sull'amore fisico, sessuale e sentimentale. Il clima in casa è stato rilassato, sereno, aperto e privo di divieti e malizie rispetto ad argomenti, comportamenti, pulsioni relative alla sfera erotico-sessuale.
Raccontare un pezzo del mio cammino con Ayla, la figlia che ho partorito nel 2010, può offrire un esempio.
Non mi sono mai chiesta se o come dovessi spiegarle il modo in cui gli esseri umani sono concepiti e nascono. Lei ha vissuto dentro la mia pancia, vi è entrata attraverso un atto sessuale, vi è uscita attraverso un altro atto sessuale... Non serve molto altro per sapere “da dove vengono i bambini”.
Non ho mai fatto segreto davanti a lei della bellezza delle varie fasi e sfumature che la nostra vita sessuale attraversa.
L'ho allattata per molti anni, molto oltre quello che raccomanda l'OMS (che corrisponde a due anni) e l'ho portata sul mio corpo fino a 4 anni di vita, permettendoci di vivere pelle a pelle esperienze di ogni tipo (concerti, trekking, cura dell'orto, corsi e master universitari, danze di ogni tipo, viaggi on the road...) supportate dalla sensualità, dalla vivacità, dalla forza del corpo in movimento, erotico, senziente, pulsante, appassionato.
Quando era più piccola Ayla amava molto partecipare all'operazione di lavaggio dei miei assorbenti lavabili. Veniva vicina a me, saliva sullo scannetto da bagno per arrivare all'altezza giusta, e spazzolava, strofinava, stringeva le pezze con dedizione.
L'accuratezza con cui lo faceva e il suo desiderio di farlo mi parlavano di quanto lei volesse essere parte di quello che, per me, era un momento rituale importante; un momento che io ho scoperto da adulta e di cui mi sono riappropriata come liberazione delle tante paure, tristezze, rabbie di una vita, di tante vite, di ere storiche, di millenni; un momento di gioia per il regalo della fertilità e della possibilità di generare altri esseri umani; un momento di presa di contatto profondo con l'interno del mio corpo, con i suoi umori, con le sue secrezioni, con la sua generatività, con la matericità di questi organi interni che sembrano tanto misteriosi e di cui a volte è difficile realizzare la concretezza.
Che Ayla abbia spontaneamente e allegramente preso parte a questo rito è stata per me un'ulteriore prova che non aveva bisogno di tante spiegazioni per sapere da me qualcosa sulla sessualità; ogni spiegazione era già dentro di lei, e io potevo eventualmente offrirle una relazione autentica e onesta che includeva questi importanti momenti di celebrazione della vita e del divino che si manifesta attraverso il corpo.
Le persone piccole ci offrono una grande opportunità di ritrovare una dimensione più naturale della sessualità, sia nel viverla, sia nel parlargliene. Per questo ultimo caso, la bussola è il modo stesso in cui le creature piccole vivono il proprio corpo e le loro pulsioni sessuali: la loro naturale e pura sensualità può "riabilitarci" dalla nostra visione erotica adulta.
L'eros bambino subisce molti traumi di frustrazione e castrazione che allontanano dall'irrazionalità, dalla magia e dall'innocenza del desiderio erotico di conoscenza, scoperta e piacere. È una benedizione essere a contatto con le creature piccole, stando nell'osservazione, nell'ascolto, nel piacere, tenendoci magari un passo indietro rispetto all'adulta tendenza a impartire insegnamenti, dare regole, indicare direzioni, fornire in maniera induttiva (in-ducere) o educativa (ex-ducere) informazioni.
Molto spesso l'adulta visione della sessualità va di pari passo con l'adulta visione dell'educazione e dei rapporti tra persone grandi e persone piccole.
Il dominio, come base pratica e teorica della civiltà e del pensiero coloniale che forgia la cultura e il sapere alle nostre latitudini, caratterizza sia le relazioni tra il mondo adulto e il mondo infantile - la cosiddetta educazione - sia le relazioni sessuali e affettive. Spesso le cure adulte verso le persone piccole sono associate alla coercizione, condizionando ad accettare il dominio e la sottomissione come normali, morali, come frutto e segno di amore. Altrettanto spesso il dominio è sessualizzato in maniera non conscia e non consensuale, portando a rapporti squilibrati e svilenti dal punto di vista del potere e del rispetto reciproco.
Sembra un miracolo che nonostante un modello in cui la sofferenza è associata alla virtù, il piacere è peccato, la donna è santa o p*ttana, la salvezza arriva con la mortificazione della carne, noi esseri umani troviamo ancora il modo di amarci, cantare, ridere, fare l'amore e regalarci reciprocamente una certa dose di piacere in qualsiasi condizione. Anche questo è un insegnamento del mondo infantile, che, anche quando è sotto le bombe, trova una ruota di bicicletta e un bastone e riesce a giocare per giornate intere.
Anche questo è il potere dell'Eros.
di Debora T. Stenta
in collaborazione con Igor Niego
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